Il manifesto dell’associazione per la mobilità dolce

Amodo (Alleanza per la mobilità dolce) riunisce gruppi e associazioni che abbiano a cuore il tema della mobilità dolce in tutte le sue declinazioni, anche al di là dei diversi aggettivi usati per descrivere un certo modo di muoversi e di intendere il rapporto con lo spazio e il territorio. Il manifesto di Amodo è anche il nostro manifesto e lo sottoscriviamo integralmente.

Manifesto per una nuova Alleanza per la Mobilità Dolce

Pesaro, 16 settembre 2017

Negli ultimi anni anche in Italia c’è stata un’autentica e crescente diffusione ed attenzione alla mobilità dolce. Sono aumentati quelli che camminano, pedalano in bicicletta e preferiscono le ferrovie turistiche per muoversi nel paesaggio e nella natura italiana. Accanto a ciò cresce l’esigenza di un uso più razionale e intenso delle ferrovie minori come alternativa al trasporto su gomma e l’intermodalità con i diversi mezzi di trasporto, con l’obiettivo di frenare il consumo di territorio, ridurre le emissioni inquinanti e i gas serra, aumentare l’accessibilità, la coesione sociale, la salute e il benessere. La cultura della mobilità dolce è impostata sulla condivisione dello spazio pubblico, sulla convivenza, integrazione e il rispetto tra i diversi utenti della strada e ha come effetto la tutela dell’ambiente e del territorio.

Si sta affermando l’idea che il viaggio sia un’esperienza da vivere; non solo uno spostamento per arrivare a destinazione, ma un modo di godersi il tempo libero, la bellezza dei piccoli borghi, il buon cibo a chilometro zero, per incontrare la vitalità delle comunità locali, per apprezzare il silenzio e l’aria pulita, per curare il proprio corpo e il proprio benessere, per dare valore al tempo.

La rete sul territorio per la mobilità dolce consente e promuove il piacere del viaggio a bassa velocità e la mobilità attiva, integrando percorsi ciclabili, reti di cammini, greenways, ferrovie turistiche, linee ferroviarie locali, riutilizzando e qualificando il patrimonio esistente, con una visione intermodale e integrata con i servizi e luoghi di scambio del trasporto collettivo delle città e dei paesi italiani.

Questi percorsi di mobilità dolce attraversano in genere aree interne a bassa densità e costituiscono un volano anche per il turismo, l’accoglienza, l’artigianato, i beni storici e i piccoli borghi italiani, la natura e i parchi. La mobilità dolce diviene così anche una opportunità di crescita intelligente, un modo concreto per evitare l’abbandono dei territori e contrastare – anche grazie alla manutenzione delle reti, delle strade bianche e delle ferrovie, delle alzaie e dei canali – il dissesto idrogeologico del paese. Ma la mobilità dolce è anche un modo nuovo di rileggere borghi e città, riscoprirne il fascino nascosto, viverli meglio, valorizzarne le periferie, dare nuova vita ai centri storici.

In ogni caso è indispensabile ridurre il traffico motorizzato e costruire una rete di protezione e cura delle strade a basso traffico, restituendo a queste una funzione economica, sociale, culturale, etica e di mobilità dolce.

Lungo le reti stradali e ferroviarie, le alzaie e i canali, vi sono interessanti manufatti pubblici e privati legati alle infrastrutture che possono essere recuperati per le attività di promozione e di accoglienza della mobilità dolce, con la fornitura di servizi, di trasporto bici, assistenza e ciclofficine, con la vendita delle eccellenze del territorio, con guide turistiche e guide ambientali escursionistiche. Stanno nascendo economie locali legate alla mobilità dolce che hanno bisogno di promozione e di sostegno. Nei parchi, nelle aree protette e nelle oasi, la mobilità dolce è un modo rispettoso per entrare in natura, godendo del silenzio, dell’assenza di emissioni e del ritmo lento del procedere.

Questa crescita della mobilità dolce è il risultato dell’impegno di Associazioni, esperti, imprese e professionisti, volontari e appassionati, che da molti anni dedicano la loro energia a progetti specifici sui territori e a livello nazionale, per far crescere le esperienze di cammini e sentieri, per realizzare treni turistici, per aumentare percorsi e reti ciclabili, per evitare la chiusura di ferrovie locali o per riattivarle, per riconvertire in percorsi pedonali e ciclabili sedimi ferroviari abbandonati. In particolare sono cresciute le molteplici attività ed esperienze quali:

  • Le ciclovie e l’utilizzo cicloviario di strade bianche ed a scarso traffico
  • Lo sviluppo di servizi turistici su ferrovie regionali e locali, ancora aperte oppure sospese o dismesse
  • Le Greenways derivanti dal riutilizzo di ferrovie dismesse
  • Le riaperture all’esercizio ordinario di ferrovie sospese
  • Il Ferrociclo: la novità di pedalare sui binari
  • I Cammini storici e i percorsi religiosi, culturali, naturalistici, devozionali, legati all’arte e alla valorizzazione di beni culturali (materiali e immateriali) e ambientali
  • La tutela e l’utilizzo delle vie d’acqua e la navigazione dolce, la manutenzione delle alzaie e degli argini per la mobilità dolce
  • La tutela e riqualificazione del paesaggio, del patrimonio pubblico, dei beni storici e architettonici legati alle reti per la mobilità dolce
  • Progetti di sviluppo delle aree interne legati alla mobilità dolce
  • Festival, letture, esperienze dei viaggiatori, viaggi d’autore, mappe

La presenza e l’attività delle Associazioni che condividono i valori della mobilità dolce, singole o aggregate, hanno fatto dialogare tra loro i diversi punti di vista associativi, fatto crescere la cultura collegata, hanno valorizzato competenze, comunicato e diffuso le tematiche con azioni comuni. Ha promosso il concetto di masterplan della mobilità dolce perché i diversi progetti si parlino, siano integrati con il trasporto collettivo e costituiscano una rete sul territorio semplice da fruire e utilizzare da parte dei viaggiatori e viaggiatrici.

Anche il Parlamento ragiona su queste novità con la discussione sui provvedimenti per la mobilità dolce, la mobilità ciclistica, ma bisogna ottenerne l’approvazione concreta. Una buona notizia è la recente approvazione ad agosto 2017 della Legge per lo sviluppo delle ferrovie turistiche. Significative risorse per lo sviluppo delle ciclovie sono state decise con le leggi Finanziarie 2016 e 2017, mentre il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) ha destinato fondi e risorse europee per lo sviluppo dei Cammini. Anche il MIT, il Ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti, sta elaborando il Piano straordinario per la mobilità turistica, dove è inclusa la mobilità dolce.

Questi impegni devono trovare i necessari spazi di confronto e attenzione anche nella conferenza Stato-Regioni vista l’attuale articolazione delle competenze.

La sensibilità, i progetti e le risorse relative allo sviluppo di reti destinate alla mobilità dolce stanno crescendo anche nelle Regioni, che hanno specifiche competenze legislative, amministrative e una autonoma capacità di spesa, rappresentando una interlocuzione di primaria importanza, accanto a quella parlamentare e nazionale. Anche Fondazione FS e il Gruppo Ferrovie dello Stato, cosi come le Aziende Ferroviarie regionali (associate ad ASSTRA) stanno investendo e puntando al ripristino e uso di ferrovie locali su cui effettuare treni storici e nuovi servizi turistici. La stessa RFI – Rete Ferroviaria Italiana – ha presentato nel 2016 un Atlante delle ferrovie dismesse, che evidenzia l’enorme patrimonio pubblico che merita di essere tutelato ed utilizzato per la mobilità dolce.

Gli obiettivi dell’Alleanza per la mobilità Dolce

Senza dubbio la sensibilità è cresciuta ad ogni livello e sui territori, dove fioriscono numerosi progetti, grazie all’impegno delle Associazioni ambientali, culturali e turistiche alleate per la Mobilità Dolce. Si tratta di proseguire questo impegno – con passione, competenza e creatività – mediante una nuova Alleanza per la mobilità dolce tra le Associazioni che abbia i seguenti obiettivi:

  • Far crescere la visione, la cultura, la sensibilità e la comunicazione per la mobilità dolce in una visione olistica e interdisciplinare
  • Sostenere i territori per fare avanzare i progetti concreti, dialogando con le istituzioni e le realtà locali anche favorendo le positive ricadute anche economiche e occupazionali di queste iniziative
  • Favorire l’accessibilità e la fruizione attiva e sostenibile del paesaggio, promuovendone una cultura di pianificazione che ne conservi e riqualifichi la qualità e identità
  • Promuovere la gestione e manutenzione del territorio stimolando azioni e politiche di controllo del dissesto idrogeologico, in un’ottica di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici
  • Formare le competenze progettuali, professionali e di innovazione
  • Sviluppare e sostenere le economie legate alla diffusione di green jobs connessi alla mobilità dolce
  • Far crescere il numero di viaggiatori/viaggiatrici che camminano, pedalano e usano ferrovie turistiche e treni storici su linee ferroviarie locali
  • Seguire l’iter delle Norme in discussione in Parlamento e nelle Regioni – per la mobilità dolce, le greenways, i cammini e la mobilità ciclistica – per arrivare alla loro approvazione. Seguire l’attuazione della norma recentemente approvata n. 128/2017 per lo sviluppo delle ferrovie turistiche e del ferrociclo.
  • Incrementare le risorse pubbliche e private destinate alla realizzazione dei progetti e dei servizi legati alla mobilità dolce
  • Dialogare con le istituzioni nazionali come il MIT, MiBACT e il Ministero dell’Ambiente, con le Regioni e con gli Enti Locali per far crescere ed attuare i progetti
  • Agire e dialogare con i soggetti abilitati alle autorizzazioni dei servizi come ANSF ed USTIF, ed alla gestione del Patrimonio (per esempio Demanio, Anas, RFI, Consorzi di Bonifica, Autorità di bacino)
  • Intervenire e dialogare con le Aziende di trasporto collettivo a livello regionale e locale e con le Ferrovie dello Stato nelle sue diverse articolazioni (RFI, Fondazione FS)
  • Promuovere relazioni con imprese, cooperative e GAL per lo sviluppo dei servizi di rete e di accoglienza
  • Confrontarsi con le istituzioni, le organizzazioni e le esperienze internazionali.

Attività dell’Alleanza per la Mobilità Dolce

La nuova Alleanza è una rete di Associazioni che collabora per la promozione e la crescita della mobilità dolce. Ogni Associazione svolge le proprie attività e la propria missione sui temi che la caratterizzano mentre l’Alleanza svolge alcune attività di interesse generale, con un dialogo costante e bidirezionale con le Associazioni.

In particolare l’Alleanza si concentra sulle seguenti attività di interesse comune d’intesa con le Associazioni:

  • Far crescere la cultura, le idee e le esperienze per la mobilità dolce. A questo scopo elabora materiali e documenti, partecipa o promuove convegni e progetti nei territori, aggiorna il proprio sito in cui vengono raccolte e documentate le attività. Valorizza le attività delle proprie associate sui temi della mobilità dolce. Allarga i propri contatti con altre Associazioni che condividono i valori della mobilità dolce e comunica verso l’esterno le proprie attività e quelli coerenti con la propria missione.
  • Seguire le norme in discussione e la loro attuazione che hanno a che fare con la mobilità dolce. In particolare il pdl mobilità dolce, il pdl mobilità ciclistica, la norma sui piccoli comuni e seguire l’attuazione della Legge 128/2017 per lo sviluppo delle ferrovie turistiche e del ferrociclo, recentemente approvata. Segue quei provvedimenti che di volta in volta si rendono necessari come per esempio il Piano Strategico del Turismo, le norme per la ricostruzione post terremoto (parte mobilità), Codice della Strada, la Legge di Bilancio annuale per le risorse, Fondi Europei, Allegato DEF Infrastrutture (ferrovie locali e ciclovie). Senza trascurare l’attività legislativa delle Regioni, che tanto potrebbe per l’attuazione di progetti per la mobilità dolce, per le reti regionali e per i percorsi che hanno una dimensione interregionale.
  • Dialogare con le Istituzioni ed Aziende per la promozione della mobilità dolce: MIT e MiBACT per ferrovie turistiche, ciclovie e cammini. Con FS, RFI, Fondazione FS e altri gestori ferroviari per la promozione delle greenways, per le linee ferroviarie sospese da ripristinare al servizio, per lo sviluppo delle ferrovie turistiche, per le linee ferroviarie locali al fine di mantenerle in esercizio sviluppandone le potenzialità turistiche e di presidio del territorio. Per il riuso del patrimonio come caselli, stazioni, ponti, gallerie ai fini della mobilità dolce. Con le Regioni, Comuni e Aziende locali (regionali e comunali) per sostenere e realizzare i progetti di mobilità dolce, ciclovie, greenways, cammini, servizi intermodali e lo sviluppo delle ferrovie turistiche. Tenere i rapporti con ANAS, Regioni, Province e tutti i soggetti titolati alla gestione di strade bianche ed a scarso traffico per la loro manutenzione, tutela e valorizzazione per i percorsi ciclabili e pedonali.
  • Organizzare annualmente un evento nazionale di promozione della mobilità dolce come la Primavera della Mobilità Dolce e la Giornata Nazionale delle Ferrovie delle Meraviglie, in cui coinvolgere le Associazioni che la compongono e i territori con iniziative diffuse. Dare rilievo e promozione ad eventi nazionali analoghi organizzati dalle Associazioni che si riconoscono nella Alleanza, nonché raccogliere nuove adesioni alla primavera della mobilità dolce da associazioni e soggetti locali che organizzano eventi di promozione culturale del viaggio lento nel paesaggio italiano.

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