Rapporto Mobilitaria 2018: Milano migliora molto, ma la situazione resta critica (e la ciclabilità difficile)

È stato presentato ieri il rapporto Mobilitaria 2018. Qualità dell’aria e Politiche di mobilità nelle 14 grandi città italiane tra il 2006 e il 2016, curato da curato da Kyoto Club e CNR-IIA (Istituto sull’inquinamento atmosferico). Riportiamo sotto il comunicato stampa e tutti i link alle dichiarazioni.

Il rapporto completo (in Pdf) è qui: Rapporto Mobilitaria 2018.

La soluzione ai nostri problemi:

Far crescere la bicicletta, la mobilità pedonale, la sharing mobility, potenziare il trasporto collettivo e la cura del ferro, puntare sul veicolo elettrico e le innovazioni tecnologiche, sono gli ingredienti essenziali della soluzione.

Su Milano:

Dallo studio emerge con chiarezza come Milano sia la città che in questo decennio ha attuato le politiche più incisive per la mobilità sostenibile e tutti gli indicatori lo dimostrano in senso positivo. Ma sua localizzazione nel bacino padano rende comunque ancora problematica la qualità dell’aria e la congestione nell’area vasta richiede azioni molto più incisive di intervento a scala metropolitana.

La quota modale di spostamenti ciclistici a Milano è data al 6% (a conferma di quel dato tra il 6 e l’8% che è ricorrente).

Nel rapporto, da pagina 75, ci sono i dati specifici su Milano. Alcuni riassunti in queste infografiche:

La situazione della ciclabilità si può desumere incrociando i tre dati: un numero non basso di chilometri di piste ciclabili (oltre 200) che produce una quota modale di spostamenti in bici molto bassa (6%) con un’incidentalità molto alta (12% sul totale degli incidenti, da sommare al 17% dei pedoni). La conclusione: l’infrastruttura (sia quella leggera sia quella pesante) è fatta male e non fa crescere il numero di ciclisti. La sicurezza non è abbastanza curata, la città resta (anche a livello di percezione, altro tema) ostile ai ciclisti.


MobilitAria 2018. Qualità dell’aria e Politiche di mobilità nelle 14 grandi città italiane tra il 2006 e il 2016

Nelle grandi città migliora la qualità dell’aria, ma resta alto il livello delle concentrazioni PM10 e NO2. Si può e si deve fare di più per la mobilità urbana. Lo sostiene il report “MobilitAria 2018, curato da Kyoto Club e CNR-IIA, presentato stamattina – venerdì 16 febbraio – in occasione della conferenza “Cambiamenti climatici, politiche di mobilità e qualità dell’aria nelle grandi città italiane”.

Il numero dei superamenti di Particolato atmosferico (PM10 – PM 2,5) e Biossido di Azoto (NO2) rimane alto nelle città italiane, soprattutto quelle del Nord (Milano e Torino in testa), nonostante la diminuzione in valori assoluti dell’ultimo decennio. Per quanto riguarda l’andamento della mobilità urbana sono stati fatti passi in avanti, ma i risultati sono insufficienti e ci sono profonde differenze tra le città.

Questo è quanto emerge da “MobilitAria 2018″, uno studio che ha l’ambizione di realizzare un quadro complessivo dell’andamento della qualità dell’aria e della mobilità urbana nelle principali 14 città italiane nel decennio 2006- 2016. Il documento è stato realizzato da un gruppo di esperti del CNR-IIA (Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto sull’Inquinamento Atmosferico) e di Kyoto Club, Gruppo Mobilità Sostenibile, prendendo come riferimento l’area comunale di ogni Città Metropolitana. Le città sono Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

Le motivazioni alla base dello studio partono dalla considerazione che in Italia manca un luogo dove vengono accumulati in modo integrato dati sulla mobilità urbana, da mettere in correlazione con l’andamento della qualità dell’aria. Manca un contesto dove trovare traccia dei provvedimenti e delle azioni svolte dalle Amministrazioni Comunali, dove ragionare sui risultati, scambiando esperienze e buone pratiche.

Naturalmente esistono diversi luoghi – istituti di ricerca, ministeri, agenzie, osservatori, associazioni, enti locali – dove si raccolgono ed elaborano dati settoriali ma quello che manca è una visione integrata dei dati e dei fenomeni. Tra l’altro i dati sono spesso scarsi, parziali, contraddittori, non sistematici, senza metodi condivisi di rilevazione: questo di per se costituisce un problema che meriterebbe impegno ed investimenti per la sua soluzione, al fine di costituire una base comune di confronto.

Lo studio è stato presentato stamattina, venerdì 16 febbraio, durante il convegno “Cambiamenti climatici, politiche di mobilità e qualità dell’aria nelle grandi città italiane” organizzato dal Kyoto Club e tenutosi a Roma presso l’Auditorium Ferrovie dello Stato in occasione dei tredici anni dalla firma dell’accordo di Kyoto.

Leggi il rapporto “MobilitAria 2018” (pdf)

La presentazione di Catia Bastioli, Presidente Kyoto Club

La presentazione di Maria Rosa Vittadini, responsabile del Gruppo “Mobilità Sostenibile” di Kyoto Club

La presentazione di Anna Donati del Gruppo “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club

La presentazione di Nicola Pirrone, Presidente CNR-IIA

La presentazione di Francesco Petracchini, CNR-IIA

La presentazione di Orazio Iacono, AD Trenitalia

La presentazione di Aberto Fiorillo, portavoce Rete Mobilità Nuova

La presentazione di Francesco Venturini, AD Enel X

Leggi il comunicato stampa (pdf)